CORALLO

Questa sostanza, prodotta da Celenterati, presenta varie specie,

distinte soprattutto in base alla loro provenienza e alla colorazione.

Il nome del corallo deriva dal greco korailion, riportato da Plinio come corallium. Si tratta di un notissimo materiale ornamentale, usato fin dall’antichità, la cui vera natura è rimasta a lungo sconosciuta; solo nel 1726 il medico francese Peyssonel lo classificò correttamente come ‘animale di ambiente marino’. Prima di allora, intorno a esso erano fonte le più fantasiose leggende, come quella greca che ne attribuiva l’origine alle gocce di sangue solidificate di Medusa, una delle tre Gorgoni. Fu sempre considerato un amuleto contro i demoni e la cattiva sorte (tanto che ancora oggi il corno di corallo è ritenuto un portafortuna). Nell’antico Egitto si pensava che fermasse le emorragie e guarisse chi era stato morsicato da rettili velenosi. Per il tipico colore rosso, inoltre, era giudicato adatto a favorire la circolazione del sangue. Dalle coste del Mediterraneo, allora le più ricche di corallo, la sostanza si diffuse con successo fra tutte le civiltà di quell’area, rendendo famosa, specialmente a partire dal Settecento, la città di Torre del Greco, che ancora oggi conserva il tradizionale primato per le sue pregiate tecniche di lavorazione.

Taglio dirametti di corallo

Le caratteristiche

Il notissimo corallo rosso del Mediterraneo e anche le scogliere coralline dei mari tropicali sono formati da organismi diversi, ma appartenenti tutti, secondo la classificazione zoologica, al tipo Celenterati (o Cnidari) e alla classe degli Antozoi (un termine greco che significa ‘animalifiori’): si tratta di colonie di polipi ‘costruttori’, che cioè secernono minutissimi cristalli di carbonato di calcio o di sostanza cornea a formare una sorta di rigido scheletro, lo ‘sclerasse’ del corallo stesso, in cui sono inseriti i singoli polipi, tutti tra loro collegati. A seconda che il polipo abbia sei od ot­to tentacoli, gli Antozoi si dividono in due sottoclassi: gli Esacoralli e gli Ottocoralli. Del primo gruppo fanno pate le madrepore e il corallo nero, all’altro appartengono il pregiatissimo corallo rosso ed esemplari simili, originari dell’Oceano Pacifico. Il corallo, che ha una tipica struttura ramificata, può essere bianco, rosa o rosso, con un colore omogeneo oppure a chiazze. Tra le numerose specie presenti in natura, solamente quattro forniscono materiale pregiato: il Corallium rubrum (dal Mediterraneo),il Corallum Japonicum (dal Giappone), il Corallium e]atum (da Okinawa, sempre in Giappone, e dalle Filippine) e, infine, il Coraiium secundum (dall’atollo di Midway, nel Pacifico). Esse si differenziano tra loro soprattutto per la colorazione. Opaca, una volta lavorata questa sostanza si presenta però molto lucida; tuttavia, a causa della sua notevole porosità, è facile che ridiventi opaca per azione degli agenti esterni. È composta per l’87% da carbonato di calcio, mentre la rimanente percentuale è costituita da ossidi di magnesio e ferro, nonché da sostanze organiche cui è imputabile il colore. La sua durezza varia da 2,5 a 3 della scala di Mohs. Osservando il corallo lavorato alla lente, si notano varie striature longitudinali, le tracce cioè dei canalicoli che mettevano in comunicazione i polipi. La sezione trasversale del corallo mostra invece una tipica struttura radiale, che ne mette in rilievo le fasi di crescita in modo molto simile agli anelli degli alberi. Nelle varietà qualitativamente meno pregiate di questa sostanza, infine, compaiono spesso tipiche tarlature o fori dovuti all’azione di parassiti. Il corallo si sviluppa nei mari caldi, a profondità variabili tra i 50 e i 150 m nel Mediterraneo, fino ai 500 m in quelli orientali. Anticamente i banchi di corallo più pregiato erano di­stribuiti lungo le coste del Tirreno Meridionale, della Sicilia, della Sardegna e dell’Africa Settentrionale; oggi, invece, tali aree risultano abbastanza povere di questa sostanza. Occorre comunque sottolineare che èsempre più difficile trovare materiale di buona qualità. A livello locale, la pesca del corallo è tuttavia ancora attiva in Sardegna, presso Alghero, e in Corsica; sulle isole di Linosa (Agrigento), Pantelleria (Trapani) e Malta, oltre che su quelle di Lipari e Vulcano (Messina) e all’Isola d’Elba. Negli ultimi anni ha avuto un notevole impulso anche nei mari giapponesi.

Gli usi

Nei reperti di scavo il corallo si trova in frammenti grezzi o in elementi di collana, a testimonianza dell’uso che gli antichi ne facevano. In Oriente questo materiale era molto usato per splendidi lavori di intaglio, anche di grandi dimensioni. Al giorno d’oggi il corallo viene impiegato principalmente in collane, orecchini o ancora in lavori di intaglio di piccole dimensioni.

Corallo bianco del Giappone

Imitazioni e materiali simili

Plastica, vetro, porcellana, polvere di marmo compressa e tinta sono alcune delle sostanze fra le più utilizzate per imitare il corallo; di solito, però, si riconoscono abbastanza facilmente. Tuttavia esistono anche materiali più sofisticati, come per esempio il ‘corallo Gilson’, costituito da polvere di carbonato di calcio compressa con pigmenti colorati: questa sostanza, prodotta nella colorazione rossa e rosa, ha caratteristiche tecniche molto simili a quelle del corallo naturale, ma l’osservazione alla lente ne evidenzia la struttura granulare compatta e la totale assenza delle tipiche striature. La palygorskite è invece un minerale naturale - e cioè un silicato idrato di magnesio e alluminio molto simile al pregiato corallo rosa; chiamata anche ‘pelle d’angelo’, si presenta traslucida e di aspetto porcellanaceo. I trattamenti sul corallo naturale, infine, vengono fatti per impregnazione o sotto vuoto mediante sostanze rinforzanti contenenti plastica e coloranti. Si usa molto una paraffinatura superficiale per renderlo più compatto e resistente.

carta d'identita' del corallo

Classe materiale organico

Sistema cristallino esoscheletro di Celenterati

Formula chimica CaCO3

Durezza 2,5-3

Densita 2,6-2,7

Sfaldatura assente

Frattura concoide

Colore bianco, rosa, rosso, grigio

Colore della polvere bianco

lucentezza da vitrea a madreperlacea

fluorescenza rossa, rosa, biancastra

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